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È possibile determinare la distanza di un terremoto da un sismografo sfruttando la diversa velocità di propagazione delle Onde sismiche.

Le onde P viaggiano ad una velocità che può variare dai 4 ai 13 km/s (chilometri al secondo), le onde S viaggiano ad una velocità che può variare dai 2,3 ai 7 km/s (chilometri al secondo). Nello stesso mezzo il rapporto tra le due velocità è costante e vale VP/VS=1,7.

 

Quindi misurando la differenza tra il tempo di arrivo delle onde P e quello delle onde S è possibile stimate la distanza a cui si trova l'epicentro dal sismografo.

Ad esempio utilizzando il sismogramma della figura in basso è possibile determinare in 6 minuti la differenza tra il tempo di arrivo delle onde P e quello delle onde S.

 

Il passo successivo è quello di individuare sul secondo grafico la distanza, tra le curve di propagazione delle onde P ed S, corrispondente a 6 minuti. L'ascissa corrispondente a tale intervallo di tempo ci indica la distanza a cui si è verificato il sisma.

 

La distanza a cui è avvenuto il sisma non è ancora sufficiente per ubicarlo con esattezza, infatti essa rappresenta una circonferenza. Quindi i punti da cui potrebbe essersi generata la scossa sono infiniti. 

Elaborando i dati raccolti da due sismografi si ottengono due punti di intersezione. La ricerca è stata affinata ma ancora non basta per determinare con esattezza il punto di origine della scossa.

Elaborando i dati raccolti da tre sismografi si ottiene un solo punto di intersezione. La ricerca è giunta alla fine il punto di origine della scossa è stato determinato!

In conclusione sono necessari minimo tre sismografi per localizzare l'epicentro di un terremoto. Ovviamente aumentando il numero dei sismografi la precisione della localizzazione aumenta.